domenica 20 novembre 2011

NON C’E’ DIFESA DELL’OCCUPAZIONE 

NE SVILUPPO INDUSTRIALE 

SENZA LA MESSA AL BANDO DEL MODELLO MARCHIONNE




Il 28 Novembre il Sindaco di Torino Piero Fassino, ha convocato a Torino le rappresentanze 


dei Consigli Comunali delle città su cui sono presenti stabilimenti FIAT. Noi sappiamo chi è 


Piero Fassino: un noto seguace dell’AD FIAT Marchionne tanto ligio agli ordini del padrone 


che durante il referendum sul Piano Marchionne a Mirafiori si sperticò in una campagna 


elettorale a favore del SI a quell’accordo capestro. Noi sappiamo chi è l’AD FIAT Marchionne: 


un manager milionario che vuol passare alla storia come colui che smantellò gli stabilimenti 


FIAT e con essi quanto resta dei diritti dei lavoratori in Italia. Noi sappiamo che l’assise 


convocata per il 28 Novembre a Torino è una combutta per far ingerire la somministrazione 


della pillola “Fabbrica Italia” (ovvero il Piano Marchionne) a quei territori dove insistono 


stabilimenti FIAT prossimi all’estensione del suddetto Piano (a Cassino varato poco tempo 


addietro con accordo tra azienda e sindacati complici e prossimo ad entrare in vigore dal 


2012). Noi sappiamo che non c’è difesa del tessuto industriale del territorio ne sviluppo 


senza difesa delle condizioni di vita e di lavoro. Noi sappiamo che non c’è difesa 


dell’occupazione e dello sviluppo in FIAT senza l’immediata messa al bando del modello 


“Fabbrica Italia”. Noi sappiamo che Fabbrica Italia è un trucco per realizzare gli obiettivi di 


Marchionne che vuole chiudere gli stabilimenti FIAT e annientare i diritti di tutta la classe 


operaia del paese in ossequio alle volontà e ai profitti suoi e dei restanti poteri forti. Noi 


sappiamo che Fabbrica Italia vuole sancire il cimitero dei diritti dei lavoratori nel nostro 


paese. Noi sappiamo che con l’introduzione di Fabbrica Italia a Cassino quel che aspetta al 


nostro territorio è il cimitero industriale già inaugurato da Marchionne a Termini Imerese, 


Valle Ufita e altrove, la produzione ridotta ai minimi termini e il massiccio ricorso alla cassa 


integrazione che stiamo vedendo a Mirafiori e Pomigliano. Noi sappiamo che questo scenario 


è confermato dall’assenza del minimo piano industriale che definisca i modelli che sotto il 


regime “Fabbrica Italia” dovrebbero uscire dagli stabilimenti FIAT! Noi sappiamo che 


accettare ogni vessazione dei diritti contemplata in Fabbrica Italia in nome della difesa 


dell’occupazione è l’arte dei complici dell’AD Marchionne! Noi sappiamo che la Giunta 


Petrarcone e il Consiglio Comunale di Cassino si recheranno il 28 Novembre al cospetto del 


maggiordomo di Marchionne (alias Piero Fassino) a discettare di difesa dell’occupazione e 


sviluppo industriale in FIAT senza denunciare e prendere di petto il principale ostacolo in 


tema ovvero il modello “Fabbrica Italia”! Noi sappiamo che la Giunta Petrarcone e la 


maggioranza dell’attuale Consiglio Comunale stanno compiendo un clamoroso voltagabbana: 


dopo che in campagna elettorale hanno cavalcato il movimento NO Marchionne (facile 


reperire le tante dichiarazioni a riguardo dell’attuale Sindaco e altri esponenti) oggi 


vorrebbero mettere un sostanziale timbro sul Piano Marchionne e su Fabbrica Italia! Noi 


sappiamo tutto questo e pensiamo che sia quanto basta per averne abbastanza e indignarci! 


Facciamo appello alla FIOM e al sindacalismo di base, a tutta la cittadinanza attiva, 


democratica e progressista di Cassino, a quanti non vogliono essere complici di Marchionne, 


ad indignarsi e mobilitarsi. Il 28 Novembre la Giunta Petrarcone deve scegliere da che parte 


stare! O con il mandato popolare fornitogli da quanti l’hanno votato per la sua 


pronunciata opposizione al Piano Marchionne/Fabbrica Italia! O con il mandato 


delle burocrazie dei sindacati complici e dei poteri forti! Per rammentare alla 


Giunta Petrarcone e al Consiglio Comunale quale è il mandato popolare che 


hanno ricevuto troviamoci tutti quanti venerdì 25 Novembre alle ore 18 sotto il 


Comune di Cassino per un presidio di protesta in cui riaffermare che Cassino non 


si piega a Fabbrica Italia.




Il Comitato di lotta Operaio e Popolare "3 Settembre" 


per info, contatti e adesioni: assemblea.cassino@gmail.com